Questioni di lingua
All’uscita da un bar
da un tavolo di quattro che giocano a carte
sento uno che dice: «A quant ch’a sem?
Stenta che? Stentasìa o stentaset?
Ah, stentaset, u m’ pareva, ades ho capì,
csa rogiat? A n’ sò miga sord! Mo ’lora scor ben,
quant t’scor in dialet u n’s’ capes gnint!
Scor in italien, dì setantasette
ch’u t’ vegnia un azident!»
Traduzione: «A quanto siamo? / Settanta che? Settantasei o settantasette? / Ah, settantasette, mi pareva, adesso ho capito, /cosa urli? Non sono mica sordo! Ma allora parla bene, / quando parli in dialetto non si capisce niente! / Parla in italiano, dì settantasette / che ti venga un accidente!»
Gabriele Zani è nato nel 1959 a Cesena, dove risiede e lavora. Ha esordito in versi nel 1984 con la plaquette Monolocale, Presentazione di Renato Turci, Maggioli, Rimini. Le varie pubblicazioni successive, che hanno scandito per anni un’attività costante e appartata, sono confluite nel volume I rimanenti, con una nota di Giovanni Raboni (peQuod, Ancona 2001); in Locali (alla chiara fonte, Lugano 2004) e Finestre di via paradiso, con la presentazione di Giampiero Neri (peQuod, Ancona 2008). È del 2010 la plaquette Nove prose + quindici, Nota di Giampiero Neri, Colpo d’occhio, Rimini. Del 2006 e del 2011 sono invece le raccolte di scritti critici e interviste Sereni e dintorni, Joker, Novi Ligure, e Sereni e altri dintorni, Bohumil, Bologna.
Gabriele Zani
durante la presentazione del volume
Finestre di via Paradiso
Cesena - Biblioteca Maltestiana (Sala lignea)
Di Gabriele Zani puoi scaricare Locali
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