  
Jaroslav Hasek
Jaroslav Hasek
... Nel 1915 Hasek fu chiamato alle armi, e raggiunse il 91° fanteria a Ceské Budejovice, dove conobbe molte di quelle figure che avrebbe descritto nel romanzo su Svejk. Il suo soldato parlerà con proverbi e scaltre comparazioni come l’attendente Straslipka, che era suo commilitone a Ceské Budejovice. Mandato al fronte in Galizia, Hasek si arrese, come da tempo meditava, ai russi il 25settembre dello stesso anno. Fu dapprima in diversi campi di prigionieri, finché nel 1916 si arruolò nelle legioni cecoslovacche che combattevano a fianco della Russia. Nel 1918, dopo la Rivoluzione d’Ottobre, un nuovo, quasi incredibile travestimento: Hasek si fa bolscevico, si iscrive al partito comunista, entra nelle file dell’Armata Rossa.Questa decisione lo porta a un dissidio coi legionari cecoslovacchi, che rimpatriavano attraverso la Siberia, e per qualche mese egli è costretto a nascondersi nelle campagne intorno a Samara, fingendosi figlio scemo di un colono tedesco del Turkestan. Nel periodo seguente egli svolge un’intensa attività di agitatore e di commissario politico, oltre che di giornalista: a Irkutsk dirigeva tre riviste, una in tedesco, una in ungherese, una in burjato-mongolo, e ne progettava una quarta in cinese. Dicono che in Russia smettesse di bere, convertendosi in un misurato e osservante uomo di partito. In realtà la Rivoluzione fu per lui una fuga dalle strettoie borghesi e un nuovo modo di placare la sete, l’irrequietezza. Egli si trovava a suo agio nella fiamma e nello scompiglio.E al ritorno, nel 1920, ripiombò nella vita di taverna, sconnessa, strampalata...
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