
da: La mia vita nel bosco degli spiriti
These ghosts were so old and weary that it is hard to believe that they were living creatures. Then I stood at this junction with my right foot which I dangled with fear and looking at them. But as I was looking at each of them surprisingly I noticed that the inhabitant of the room which had golden surroundings was a golden ghost in appearance, then the second room which had copperish surroundings was a copperish ghost and also the third was a silverish ghost
La figura dell’àbiku, dello “spirito-bambino”, compare in un romanzo in lingua inglese con “La mia vita nel bosco degli spiriti” di Amos Tutuola, il geniale scrittore di Lagos che negli anni cinquanta spiazza il mondo letterario con questo incredibile racconto, basato sull’uso di una lingua nuova, un inglese sgrammaticato e incomprensibile ma di estremo fascino. Scritto in prima persona (come tutti e tre i romanzi nigeriani presi qui in considerazione), racconta il viaggio iniziatico di un bambino di sette anni che si trova a vagare nel bosco popolato di spiriti, buoni e cattivi.
Cammina in continuazione, senza mai fermarsi, e incontra un mondo parallelo al suo, a quello tranquillo del villaggio:
” Appena entrai in questa città feci un giro e vidi uno spirito che tra tutti gli altri spiriti che vivevano là lui solo somigliava alle persone terrestri e gli domandai se era terrestre come sembrava e lui rispose così: lo sono e non lo sono. Gli dissi che non capivo mi disse che la sua storia era questa. Vedi noi in questa città siamo tutti ladri e abbiamo derubato innumerevoli donne terrestri in ogni città, paese e villaggio della terra. Se una donna terrestre concepisce, noi scegliamo uno di noi che di notte vada da lei, e mentre la donna sta dormendo lui usa il suo potere invisibile per trasformarsi nel bambino che quando sarà il momento la donna partorirà. E allora terrestre, se arrivi nella tua città della terra e senti dire che una donna partorisce bambini che muoiono sempre o continuamente, allora credimi siamo noi quei bambini, i bambini “nasci e muori"
Amos Tutuola
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Amos Tutuola
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 La mia vita nel bosco degli spiriti
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