Ignacio Paco Taibo II
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Autore : mauba
Venerdì, 27 Settembre 2013 - 11:24 |

«Cazzo capo, c'è un romano morto nel bagno.»
«Quando ha finito di pisciare, gli dica di entrare» rispose Héctor Belascoaràn.
Una serata dolce, tiepida, indolente, che non voleva saperne di finire, penzolava dalla finestra.
«Porca miseria, capo, non è uno scherzo» disse dal vano della porta Carlos Vargas, tappezziere e compagno d'ufficio del detective.
Héctor osservava le nubi scivolare lente lungo il soffitto del suo pezzetto di città.
«Ma la lancia ce l'ha o non ce l'ha?»
«Credo che sia proprio morto stecchito!»
Héctor si alzò dalla poltrona di pelle su cui aveva trascorso tutto il pomeriggio e guardò Carlos.
Il tappezziere, appoggiato allo stipite con la faccia stravolta, faceva roteare il martello che aveva ancora in mano.
Zoppicando, un po' per una vecchia ferita e un po' perché alzandosi aveva perso una scarpa, Héctor si avviò verso la porta dell'ufficio. Con la mano destra si scompigliò i capelli, come per scrollarsi di dosso la pigrizia.
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Semiotica dello studi di Ignacio
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