Come Catone il Censore, Pennacchi crede fermamente nella massima “rem tene, verba sequentur”, ossia che bisogna partire da un concetto, una realtà di cose perché le parole verranno dopo.
Antonio Pennacchi - Biografia
Il 'Fasciocomunista' Pennacchi: Vendola? Perfetto per perdere.
Voto Cuperlo. Ha letto più libri di Renzi
Antonio Pennacchi alla Camera
Berlusconi non ci può vedere, non sopporta che fascisti e comunisti si mettano insieme. L’altro giorno, quando hanno sparato a quello di CasaPound, io ho subito pensato che si trattasse dei servizi. Il messaggio è chiaro: fasci e comunisti non devono parlare, ma devono solo litigare e spararsi. Così Berlusconi è libero di farsi i cazzi suoi…”
Si tratta di una vera e propria rivoluzione utopistica quella che Pennacchi vorrebbe mettere in atto. È importante partire da Latina poiché sempre a suo dire è mal governata da anni e per questo necessita di una svolta nella gestione per approdare ad una rivalutazione della città prima che sia troppo tardi. Un decadentismo diretto verso il baratro quello che Pennacchi descrive parlando della situazione nella quale si trova Latina, per questo motivo ha deciso di portare avanti questo suo ideale di Fasciocomunismo.
Unire Fascismo e Comunismo cercando di prendere il “meglio” da entrambe le parti. In merito alle critiche che gli sono state mosse contro Pennacchi afferma che: “I traditori non siamo noi il fascismo era rubare ai ricchi per dare ai poveri, oggi stare con Berlusconi vuol dire rubare ai poveri per dare ai ricchi. Il vero traditore è chi sta con Berlusconi: uno come lui i fascisti l’avrebbero preso a bastonate, l’avrebbero spedito al confino”.
Riflettendo poi su di un possibile paragone Mussolini-Berlusconi dichiara che: “Paragonare Berlusconi a Mussolini è un’offesa a Mussolini. E’ vero, anche il duce andava a mignotte, ma poi mica le faceve ministre o deputate…”.
Nell’idea utopistica di Fasciocomunismo per Pennacchi sbaglia: “Chi pensa che il fascismo sono le leggi razziali. Per me il fascismo è pure una città costruita dal nulla, con le mani, dai miei padri, dai miei zii”.
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