Clicca qui per ascoltare Poeti del dialetto a Cesena dal sito Dialetti romagnoli in rete di Davide Pioggia
La raccolta che avete tra le mani riguarda un’area e un tempo ben delimitati: gli ultimi cinquant’anni di poesia dialettale cesenate.
Essa contiene dunque testi degli autori più noti, altri meno conosciuti, taluni addirittura, altrove, irreperibili. Un’antologia che non può e non vuole essere esaustiva, sia perché l’approccio compositivo è stato sostanzialmente empirico, sia perché appunto tutto non si è trovato.
Innanzitutto, dunque, c’è la convinzione innocente di avere escluso qualcuno nonostante ed anzi oltre forse il suo merito, proprio perché non più rintracciabile, ovvero non abbastanza esposto. Non è intenzione di questa raccolta esibire l’eccellenza, ma raggiungere, finché possibile, la comprensione essenziale dell’ambiente e dello spirito che l’hanno nutrita.
Non solo dunque un’analisi lessicale tra le numerose varianti fonetiche di quartieri limitrofi, bensì una ricerca dell’”humus” esistenziale ed emotivo.
Si tratta pure di uno spaccato antropologico di personaggi, di condizioni e di convenzioni sociali, di abitudini spesso ormai remote, o mutate dal filtro deformatore dell’esperienza e della storia. Confermando fin d’ora, ma non esigendola, una differenza di tratto tra gli autori già affermati dell’immediato dopoguerra e quelli più recenti, meno noti, si vuole evidenziare come siano tutti tesi alla ricerca di un registro, che pur relegato all’espressione vernacolare, trattata come veicolo irrinunciabile, cerca un linguaggio universale, distinto dal tempo e dallo spazio.
Si va quindi dai più noti, come Galli, dal verso essenziale, che non lascia adito ad illusioni o compiacimenti, o Pedrelli, sempre foriero di eleganza giocosa, e Farneti, che hanno spaziato dalla cronaca all’esistenzialità; al filone più marcato di una diaristica testimoniale frugale e sofferente tradotta come carattere positivo di autenticità in Bonoli, Zanotti, Foschi, Rossini, Lorenzi e Belletti; per passare infine al tono più rilassato e leggero di una visione intimistica ancor più che di sopravvivenza in Lugaresi; ironico e sferzante in Nardini, Casadei, Della Vittoria e Polini.
Si tratta infine di un’antologia proposta, non imposta, aperta al contributo di chi saprà suggerire approfondimenti e completamenti di voci e di confini.
Mario Mercuriali e Franco Sandoli
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