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Qualcuno era comunista perché Berlinguer era una brava persona. (Giorgio Gaber)
Austerità un'occasione per trasformare l'Italia
Il discorso al Convegno degli intellettuali del 1977 sulla "politica di austerità e di rigore"



In due importanti discorsi del 1977, Enrico Berlinguer fece la proposta dell'"austerità" come chiave culturale e politica per costruire un nuovo modello di sviluppo fondato sulla sobrietà, il superamento delle diseguaglianze e un diverso equilibrio tra Nord e Sud del mondo.
Con questa proposta, che non fu compresa e comunque, rimase inascoltata, si affermava la necessità di un modo diverso, "responsabile", di lottare contro la società dei consumi. Un un modello produttivo iniquo e senza speranza. Per un diverso rapporto tra economia e qualità della vita, che tenesse conto dell'ambiente naturale e della scarsità delle risorse.
Una proposta lungimirante e ancora oggi di grande attualità.



Enrico Berlinguer - L'austerità

La differenza fra austerità e rigore

L’esperienza di quegli anni dice che la proposta si scontrò con un’udienza refrattaria anche dentro il partito. Dove restava ancora un’abitudine alla disciplina, o addirittura al conformismo; ma le quotidiane lusinghe consumistiche già si mescolavano alle identità, nell’ascolto di mille sirene congeniali, specialmente mediatiche: ed erano ovviamente lusinghe molto forti. Ci fu dunque anche nel popolo comunista la paura di dover rinunciare a qualcosa: molto o poco, in genere nemmeno tanto; a qualcosa che si era riusciti faticosamente a strappare proprio con le lotte politiche – e con le complicità degli anni delle vacche grasse, dei cosiddetti boom. Ci fu la paura di ritrovarsi fuori dal colorato tepore guadagnato solo di recente, e restituiti alle condizioni di prima: alle condizioni dei padri. La digestione della proposta fu subito armata da mille distinguo e mai entusiasta; risultò laboriosa e incompleta – con sostanziali fraintendimenti. Furono pochi a capire che proprio lì stava il nucleo strategico: se non si cambiava il modello di sviluppo, modificando le direzioni dei consumi – quindi i modi di produzione e le qualità delle merci – altro che socialismo: i bisogni generali veri restavano insoddisfatti, le disuguaglianze sempre più incolmabili e dolorose, e l’area degli esclusi sempre più vasta. Poi le cose sono andate come sono andate: lo sappiamo ed è inutile perdere tempo andando a ripeterlo.



Berlinguer contro il consumismo

L'auserità contro il consumismo

Enrico Berlinguer
Autore : Maurizio Balestra
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19/11/2013 - 13:06

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