Li Po
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Autore : Mauba
Sabato, 12 Novembre 2011 - 13:55 |
Li Po
In montagna un giorno d’estate
Agito lievemente un bianco ventaglio di piuma,
Seduto colla camicia aperta in un verde bosco.
Mi tolgo il berretto e l’appendo ad una pietra sporgente;
Il vento dei pini piove aghi sulla mia testa nuda.
La poesia di Li Po
Li Po - Wikipedia
Li Po - Piesie
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Li Po
In montagna un giorno d’estate
Agito lievemente un bianco ventaglio di piuma,
Seduto colla camicia aperta in un verde bosco.
Mi tolgo il berretto e l’appendo ad una pietra sporgente;
Il vento dei pini piove aghi sulla mia testa nuda.
La poesia di Li Po
Li Po - Wikipedia
Li Po - Piesie
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"Finestre" di Gabriele Zani
"Oggi c’è due tipi di riviste possibili: il tipo cinematografico, "magazine", bazar di curiosità senza firma, da una parte: dall’altra la rivista "persona", che esprime solo e sempre un uomo; o un gruppo, una famiglia di spiriti ben definita.". (Renato Serra, da una lettera a Luigi Ambrosini, datata Cesena, marzo 1910)
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"Finestre" di Gabriele Zani
"Oggi c’è due tipi di riviste possibili: il tipo cinematografico, "magazine", bazar di curiosità senza firma, da una parte: dall’altra la rivista "persona", che esprime solo e sempre un uomo; o un gruppo, una famiglia di spiriti ben definita.". (Renato Serra, da una lettera a Luigi Ambrosini, datata Cesena, marzo 1910)
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Roberto Mercadini
un monologhista,
un narratore.
Io recito poesie.
Ma prima recito monologhi sulle poesie che recito.
Io racconto storie.
Ma dopo racconto storie sulle storie che racconto.
E sembro tutto tranne un poeta.
Dicono.
Io, dicono, sono molte cose diverse tutte assieme.
Può darsi.
A me, comunque, piacciono molto le cose che sono molte cose diverse tutte assieme.
Il mio libro preferito, per esempio, è Moby Dick.
Altro?
Di mestiere faccio il programmatore software.... [Leggi tutto]
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Roberto Mercadini
un monologhista,
un narratore.
Io recito poesie.
Ma prima recito monologhi sulle poesie che recito.
Io racconto storie.
Ma dopo racconto storie sulle storie che racconto.
E sembro tutto tranne un poeta.
Dicono.
Io, dicono, sono molte cose diverse tutte assieme.
Può darsi.
A me, comunque, piacciono molto le cose che sono molte cose diverse tutte assieme.
Il mio libro preferito, per esempio, è Moby Dick.
Altro?
Di mestiere faccio il programmatore software.
Dormo poco.
Rido fortissimo.
Non so ballare.
A volte mi sembra di essere Superman.
A volte no.p>
Sono un poeta,
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David Maria Turoldo
La ribellione
Dall'umiltà più devota mi sono destato alla sfida, rossa e ribelle.
Dio, se io fossi vivo e non qui al Tuo cospetto, vorrei rinnegarTi.
Ma giacché Ti vedo con i miei occhi e Ti sento con le mie orecchie,
dovrò far di peggio che rinnegarTi: dovrò ingiuriarTi!
Milioni di esseri come me metti al mondo, Dio, nella Tua fecondissima insensatezza,
ed essi crescono creduli e codardi,
e nel Tuo nome sopportano le bastonate,
nel Tuo nome salutano gli imperatori, ... [Leggi tutto]
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David Maria Turoldo
La ribellione
Dall'umiltà più devota mi sono destato alla sfida, rossa e ribelle.
Dio, se io fossi vivo e non qui al Tuo cospetto, vorrei rinnegarTi.
Ma giacché Ti vedo con i miei occhi e Ti sento con le mie orecchie,
dovrò far di peggio che rinnegarTi: dovrò ingiuriarTi!
Milioni di esseri come me metti al mondo, Dio, nella Tua fecondissima insensatezza,
ed essi crescono creduli e codardi,
e nel Tuo nome sopportano le bastonate,
nel Tuo nome salutano gli imperatori, i monarchi e i governi,
nel Tuo nome si fanno bucare dalle pallottole,
infliggere ferite purulente, trafiggere il cuore da baionette a tre spigoli,
oppure strisciano sotto il giogo delle Tue giornate lavorative,
e le amare domeniche coronano di uno squallido smalto le loro atroci settimane,
e hanno fame ma tacciono, e i loro figli avvizziscono,
e le loro donne diventano brutte e false.
Le leggi proliferano sul loro cammino come perfida gramigna,
e i loro piedi si confondono nel garbuglio inestricabile dei Tuoi comandamenti,
sicché cadono e Ti implorano, ma Tu non li sollevi.
Le tue mani candide dovrebbero essere rosse, il Tuo viso di marmo stravolto,
e non dritto il tuo corpo, ma curvo come quello dei miei compagni d\'armi
colpiti da una pallottola nella spina dorsale.
Ad altri uomini, che Tu ami e nutri, è lecito castigare noi senza neanche
l\'obbligo di cantare le Tue lodi.
A costoro Tu condoni preghiere e sacrifici,
equità e umiltà, in modo che essi ci possano ingannare.
Noi trasciniamo il peso delle loro ricchezze e dei loro corpi,
dei loro peccati e dei loro castighi,
noi li sgraviamo dei dolori e dell\'obbligo di espiare,
delle colpe e dei crimini,
e purché essi lo vogliano, noi ci ammazziamo:
se hanno voglia di vedere degli storpi,
eccoci pronti a perdere le gambe che ci cascano giù dalle giunture,
e se hanno voglia di vedere dei ciechi,
noi docilmente ci facciamo accecare;
se a loro non va a genio di essere ascoltati, noi diventiamo sordi;
se vogliono essere i soli a poter gustare e odorare,
noi lanciamo una granata contro il nostro naso e la nostra bocca,
e se vogliono essere i soli a mangiare, noi maciniamo la farina per loro.
Ma Tu che ci sei perché non Ti muovi?
Contro Te mi ribello, non contro quelli.
Tu sei il colpevole, non i Tuoi scherani.
Possiedi milioni di mondi, e non sai cosa fare?
Com\'è impotente la Tua onnipotenza!
Hai da sbrigare miliardi di cose, e alcune le sbagli?
Ma che Dio sei, allora?
Se la Tua crudeltà è una saggezza che noi non comprendiamo,
allora sì che ci hai fatto imperfetti!
Se siamo condannati a soffrire, perché non soffriamo tutti nella stessa misura?
Dato che le Tue benedizioni non bastano per tutti,
distribuiscile almeno con equità!
Io sono un peccatore… eppure volevo fare del bene.
Perché non mi hai lasciato dar da mangiare agli uccellini?
Se sei Tu che li nutri, lo fai davvero male!
Ahimè, volevo rinnegarTi e potrei ancora farlo.
Ma Tu sei qui, unico, onnipotente, inesorabile, l\'istanza suprema,
eterna… e non si può sperare che il castigo Ti colga,
che la morte Ti svapori in una nuvola, e neppure che il Tuo cuore si desti.
La Tua grazia non la voglio! Mandami all\'inferno
David Maria Turoldo
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Thomas Stearns Eliot
Rapsodia di una notte di vento
Mezzanotte
Per tutti i rettilinei delle strade
serrati in una sintesi lunare,
incanti lunari che bisbigliano
dissolvono i piani della memoria
e tutte le sue chiare relazioni
le sue divisioni e precisioni,
ogni lampione che oltrepasso
batte come un tamburo fatale,
e attraverso gli spazi del buio
la mezzanotte scuote la memoria come
un pazzo scuote un geranio appassito
Guarda la luna...
strizza il suo occhio languido
sorride negli angoli
Liscia ... [Leggi tutto]
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Thomas Stearns Eliot
Rapsodia di una notte di vento
Mezzanotte
Per tutti i rettilinei delle strade
serrati in una sintesi lunare,
incanti lunari che bisbigliano
dissolvono i piani della memoria
e tutte le sue chiare relazioni
le sue divisioni e precisioni,
ogni lampione che oltrepasso
batte come un tamburo fatale,
e attraverso gli spazi del buio
la mezzanotte scuote la memoria come
un pazzo scuote un geranio appassito
Guarda la luna...
strizza il suo occhio languido
sorride negli angoli
Liscia la chioma dell'erba.
La luna ha perduto la memoria
Un vaiolo slavato le screpola la faccia...E' sola
con tutti gli antichi profumi notturni
che le incrociano e incrociano dentro il cervello.
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Altre poesie
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